Significato dell’argomento
I funghi sono organismi relativamente complessi ed importantissimi per l’ecologia dei diversi habitat, i funghi non possiedono clorofilla, accumulano glicogeno e si nutrono di sostanze già elaborate da altri esseri viventi, o come saprofiti, parassiti o simbionti.
Gli esemplari che chiamiamo funghi sono solo il frutto (Carpoforo) di una vegetazione, costituita da una serie di filamenti (ife) presenti nel terreno tutto l’anno, sotto le cortecce degli alberi ed in svariati ambienti. Crescono praticamente ovunque,
ma l’habitat ideale è il bosco, a qualsiasi altitudine e sono indispensabili per la salvaguardia dell’ecosistema. Questi frutti di diverse forme, colori e dimensioni molto varie, contengono l’apparato riproduttivo (tramite le spore) permettendo la continuità della vita dei funghi.
Meccanismi d’intossicazione
1) Ingestione di funghi spontanei tossici, non controllati da un micologo e scambiati per funghi commestibili
2) Ingestione di funghi commestibili ma non correttamente cucinati come ad esempio: ingestione di gambi e mancata prebollitura per Chiodini (Armillaria mellea), scarsa cottura per le specie Amanita vaginata, Boletus luridus
3) Ingestione di funghi commestibili avariati
4) Consumo volontario di specie fungine come droga.
Vie di intossicazione
E’ predominante l’ingestione, ma nei funghi allucinogeni si possono avere intossicazioni per inalazione da fumo di funghi allucinogeni secchi e per iniezione per vena degli stessi.
Manifestazioni clinica
Nelle intossicazioni da funghi, i sintomi praticamente sempre presenti sono quelli gastro-intestinali (nausea, vomito, diarrea, dolori addominali) che, a seconda della/e specie fungina ingerita possono comparire in tempi molto brevi (da 30 minuti a 6 ore dall’ingestione) o anche dopo 12-20 ore, in questo caso la pericolosità dell’intossicazione può essere tale da mettere in pericolo la vita del paziente.
Alcune specie possono provocare anche sonnolenza, agitazione, disorientamento, tremori oppure sudorazione abbondante, lacrimazione, difficoltà respiratoria e ipotensione.
Terapia: cosa fare e cosa non fare
– In caso di disturbi per l’ingestione di funghi non controllati, recarsi immediatamente in Pronto Soccorso, portando con sé tutti i residui sia cotti sia crudi e avanzi di pulizia che serviranno al Micologo per l’identificazione precisa delle specie responsabili.
– Non tentare di curarsi da soli, il latte non è un antidoto e aspettare che i disturbi passino può determinare gravi ritardi nell’inizio della terapia idonea a scongiurare pericolo per la vita.
Prevenzione
Nessuno dei metodi usati nella tradizione popolare esclude la tossicità dei funghi raccolti, per evitare rischi, è bene farli sempre riconoscere da un Micologo esperto dell’ASL di riferimento.
Non mangiare funghi di cui non si conosce la provenienza.
Scarica materiale informativo:
I funghi: guida alla prevenzione delle intossicazioni
Funghi… Belli da vedere ma non sempre buoni da mangiare
Mushrooms… Nice to look at but not always good to eat
Presso l’ATS di zona, il servizio è gratuito
Nausea, vomito dolori addominale e diarrea, ma ci sono specie fungine che possono anche dare disturbi neurologici come agitazione, allucinazioni.
Per i funghi mortali basta un piccolo cappello, i funghi commestibili sarebbe meglio assaggiarli e non farne assunzioni ravvicinate.
Se i disturbi compaiono dopo l’ingestione di funghi raccolti ma controllati da un esperto micologo o di funghi acquistati al supermercato, rivolgersi al medico curante. Se invece i funghi non sono stati controllati, recasi in pronto soccorso, portando con se tutti i residui dei funghi consumati, anche quelli di pulizia.
Al momento, non ci sono antidoti che possano salvare la vita, solo l’intervento precoce del medico aiuta a superare i rischi per la salute.
In gravidanza, anche semplici problemi di indigestione possono essere pericolosi.
I bambini sono molto fragili, il vomito e la diarrea, che spesso compaiano dopo ingestione di funghi, anche quelli commestibili, possono dare creare problemi di disidratazione.
Eccetto i porcini, è sempre meglio sbollentarli per evitare che si deteriorino, soprattutto i chiodini le cui tossine diventano più difficili da distruggere dopo congelamento. Vanno consumati entro 1 o 2 mesi al massimo.
Se non c’è una quantità sufficiente di aceto, si può formare la tossina botulinica.
La variazione di colore non è indice di tossicità, i funghi mortali per esempio non lo fanno.
No, sono resistenti e l’essiccamento le concentra, rendendole ancora più pericolose
A cura di Francesca Assisi
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