Alimentari

Significato dell’argomento
Conoscere le caratteristiche fondamentali delle intossicazioni causate dagli alimenti, che si possono suddividere in quattro categorie:

1) tossine da microorganismi (batteri, virus, parassiti,  muffe)
2) tossine vegetali ed animali (funghi, piante, pesci)
3) tossine di origine chimica (farmaci, pesticidi, metalli, additivi)
4) tossine derivanti dalla biodecomposizione del cibo (es. sindrome sgombroide) 

Meccanismi d’intossicazione e sintomi
Si manifestano per ingestione di cibi inquinati da tossine resistenti al calore (cottura) e sono dovute a scarsi controlli delle condizioni igieniche durante la preparazione o la conservazione degli alimenti. 
Le tossine di origine vegetale (vedi sezione specifica) sono dovute all’ingestione di piante velenose come ad esempio la mandragora o la cicuta, talora raccolte scambiandole per specie commestibili.
I sintomi delle intossicazioni alimentari variano considerando l’agente responsabile  e vanno da una semplice gastroenterite con vomito e diarrea a quadri più gravi come nel caso dell’intossicazione da botulino.  
Alcuni microorganismi formano tossine che si accumulano nei tessuti di alcuni pesci (es. sindrome sgombroide che compare dopo ingestione di tonno in cui si è sviluppata una notevole quantità di istamina)
I farmaci sono per lo più rappresentati da residui dei fattori di stimolazione della crescita somministrati agli animali per favorire la massa magra delle carni (es. clenbuterolo).
I pesticidi ed i metalli pesanti sono presenti come contaminanti. 
Evoluzione
L’evoluzione è solitamente benigna, ma dipende dall’agente patogeno e dalle condizioni generali del paziente. Nell’anziano, nel bambino, o in un paziente già compromesso da altre patologie, è maggiore la possibilità di avere complicazioni gravi (soprattutto se la diagnosi e il trattamento adeguato sono attuate in ritaro). 
Anche in caso di intossicazione più grave come quella da tossina botulinica (vedi domande) , l’anamnesi corretta (consumo nelle 24h fino ai 10 giorni precedenti di alimenti conservati sottovuoto, sott’olio, insaccati di preparazione domestica) e la presenza di sintomi neurologici (affaticamento, visione doppia, difficoltà a deglutire, difficoltà ad articolare le parole, secchezza della bocca) consente di trattare tempestivamente il paziente con buone possibilità di guarigione. 
La sindrome sgombroide dà sintomi analoghi a quelli di una crisi allergica acuta e solitamente si risolve spontaneamente dopo 3h-36h dal’insorgenza.
(Per quanto riguarda i funghi vedi documenti relativi). 
Cosa fare 
In caso di sintomi gastroenterici acuti, neurologici (vedi sopra) o simil-allergici (rossore cutaneo, orticaria, difficoltà respiratorie, tachicardia) comparsi dopo consumo di cibo, consultare il Centro Antiveleni (CAV) riferendo qualsiasi notizia sugli alimenti consumati ed il tempo trascorso dal consumo, utile a porre  una diagnosi corretta.  
Cosa non fare
NON assumere autonomamente farmaci (antiemetici, antidiarroici) prima di consultare il medico del CAV. I farmaci, mascherando i sintomi, ritardano la consultazione tempestiva di un medico, quindi la diagnosi e il trattamento corretto !!!
Prevenzione
Non assumere alimenti che presentano alterazioni grossolane nella colorazione o nell’aspetto (es. presenza i punteggiatura riferibile a muffe), alimenti conservati in scatola che una volta aperti liberino gas (presenza di batteri), non consumare funghi o piante non acquistati presso rivendite commerciali, non consumare alimenti scongelati e successivamente ricongelati (pericolo di moltiplicazione batterica). 

Domande frequenti

A cura di Marcello Ferruzzi